C’era una volta il vecchio web

Nella prima metà degli anni ’90, le tecnologie informatiche e internet erano ancora uno strumento per pochi.

I computer avevano iniziato a popolare le scuole e le case di non pochi europei già da qualche anno, ma il loro utilizzo restava circoscritto a una percentuale irrisoria della popolazione, per lo più giovani o giovanissimi, spesso un po’ secchioni, necessariamente disposti a trascorrere ore e ore per trarre dal computer qualche piccola soddisfazione.

Non c’erano i social network, pochi erano i quotidiani provvisti di un sito web degno di tale nome, pochissime le aziende che riuscivano a proporre seriamente i propri prodotti online. Si comunicava, spesso faticosamente, per email, sui forum e nei newsgroup, magari nelle chat.

pcEra il vecchio web, senza regole imposte dall’esterno, senza l’ossessione di controllo dei governi, senza filtri e senza burocrazia.

Di soldi ne giravano pochi. Per la più banale delle operazioni occorrevano spesso ore di peripezie. L’uso di internet richiedeva tonnellate di pazienza, buona volontà e la disponibilità a studiare, capire, sperimentare.

Ogni nuova pagina sembrava poter svelare misteriosi segreti e aprire la strada a incredibili opportunità.

Oggi, a chi ha vissuto attivamente quell’epoca, può capitare di provare un po’ di nostalgia.

Ogni era ha i suoi vantaggi. Solo 15-10 anni fa, il web era sicuramente più grezzo, meno sofisticato, meno accessibile, ma anche più libero e più sicuro per tutti.

Oggi, internet è invaso dalle applicazioni, figlie delle tecnologie per i telefoni cellulari, facilissime da utilizzare, accessibili a tutti, o quasi. I contenuti sono accessibili e fruibili immediatamente, senza le lunghe attese del passato. Le transazioni commerciali online sono divenute la normalità. Al contempo, tutto è divenuto controllabile dai governi. Sono ormai decine di migliaia le persone finite in carcere nel mondo solo per aver espresso opinioni politiche sul web. Molti politici sembrano convinti che il semplice fatto che uno Stato possa tecnicamente controllare i cittadini, renda legittime forme di controllo che rischiano di distruggere qualsiasi parvenza di privacy.

Come sarà il web tra 10 anni? Sarà il terreno delle libertà o un luogo virtuale totalmente controllato da governi sempre più invasivi?

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