Ustica: dopo 33 anni, la condanna per lo Stato italiano

Caso Ustica in CassazioneLa Corte di Cassazione ha pronunciato la prima sentenza definitiva di condanna sulla strage di Ustica.
Lo Stato italiano dovrà risarcire le vittime della tragedia, perché ritenuto colpevole di non aver saputo controllare adeguatamente cosa accadeva sui nostri cieli.

Si tratta di una sentenza storica, che conferma le conclusioni cui era giunta la Corte d’Appello di Palermo nel 2010.

A colpire il DC-9 Itavia, fu un missile, non una bomba a bordo come sostenuto a lungo da molti politici, dirigenti e militari.

Probabilmente, non si arriverà invece mai all’individuazione e alla punizione di chi, in questi anni, col proprio comportamento attivo e omissivo, ha reso tanto difficile l’accertamento della verità sulla strage di Ustica.

Quel 27 giugno 1980, ci fu dunque una battaglia sui cieli italiani. Uno o più caccia lanciarono almeno un missile e colpirono un aereo civile con a bordo 81 persone. Secondo le tesi più ricorrenti, l’obiettivo del missile sarebbe stato un aereo sul quale si trovava l’ex dittatore libico Gheddafi. Alcune ricostruzioni indicano che l’ex rais sarebbe stato avvertito dell’attacco dai servizi segreti italiani. Un’ipotesi, questa, che sembra destinata con tutta probabilità a non essere mai né confermata, né pienamente smentita.

Resta un’altra domanda, che raramente ci si pone. Cosa sarebbe successo se quel missile avesse centrato il suo obiettivo originario?
Esistevano dei piani per giustificare davanti all’opinione pubblica un simile atto di guerra sui cieli italiani?

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